Il piano editoriale LinkedIn è essenziale per aggiornare in maniera strategica la pagina aziendale. I social sono un impegno che richiede tempo e costanza, per questo è importante gestirli con metodo fin dall’inizio. Una pagina aziendale con contenuti programmati sulla base di un piano editoriale è sicuramente una componente importante per l’intera strategia di comunicazione B2B.
Abbiamo già trattato perché sia importante avere una pagina aziendale LinkedIn, ora vediamo anche come alimentarla con contenuti validi ed efficaci.
Leggi nell’articolo come compilare il piano editoriale LinkedIn della tua impresa.
A cosa serve la tua pagina aziendale su LinkedIn? Questa è la prima questione da considerare per capire quali argomenti trattare nei tuoi contenuti. In generale, dovresti definire quali sono gli obiettivi S.M.A.R.T. ovvero quelli specifici, misurabili, accessibili, realistici e temporizzabili che vorresti raggiungere con la tua pagina aziendale.
Una pagina aziendale su LinkedIn, infatti, può essere utile a diversi scopi:
Gli obiettivi sono le guide per capire come fare marketing su LinkedIn e per decidere cosa scrivere e come pubblicare. Infatti, un conto è creare contenuti per generare nuovi contatti, quindi inserendo una landing page con CTA per l’iscrizione a una newsletter oppure a un webinar, un altro è creare contenuti di approfondimento per mostrare che la propria azienda è esperta e leader in un dato settore. Solo dopo che hai scelto l’obiettivo da raggiungere, puoi identificare i topic principali da sviluppare.
Definisci i macrotemi da sviluppare nel PED LinkedIn
Trova almeno 3 o 5 temi che interessano la tua audience. Questo significa:
Nella comunicazione b2b ricorda che il target di riferimento non è un’azienda ma ti rivolgi, in realtà, ai suoi referenti, che possono essere i dipendenti del reparto commerciale, il manager che si occupa di sviluppare un certo mercato, a volte direttamente il CEO. In sostanza, comunichi sempre ad altre persone che possono avere bisogno di: informazioni aggiornate, informazioni introduttive, conoscere le scadenze del settore, leggere report, casi studio, conoscere le tendenze del mercato, i nuovi prodotti, etc.
Il tuo reparto sales e il tuo customer care sono a contatto diretto con queste figure e ne conoscono le esigenze. Possono quindi rivelare che linguaggio usano e quali sono i problemi principali che devono risolvere. Da queste informazioni puoi trarre i macro argomenti e i termini più adeguati per affrontarli nei tuoi contenuti LinkedIn.
Pianificare significa scegliere gli argomenti ma anche quali sono i formati da produrre, ad esempio:
Pianificare vuol dire, inoltre, trovare un elenco di fonti attendibili per recuperare le informazioni su cui creare i contenuti.
A volte è addirittura utile non creare nulla di nuovo ma sfruttare l’attività di content curation, ovvero riproporre articoli autorevoli tratti da fonti sicure.
Infine, pianificare implica definire quante pubblicazioni ci saranno in un mese o a settimana: 4 post al mese, 2 a settimana, un post e un articolo lungo, etc.
Nel piano di comunicazione LinkedIn puoi indicare le parole chiave da mettere in evidenza all’interno dei contenuti pubblicati. In questo social, è utile anche l’uso degli hashtag, i quali servono per dare rintracciabilità al contenuto e favorirne la ricerca. Nel PED puoi prevedere il lancio di hashtag che vanno a caratterizzare proprio la tua azienda, un argomento specifico che stai sviluppando o un evento in particolare a cui vuoi dare più risalto.
Ora che sai come fare un piano editoriale su LinkedIn, monitora sempre le perfomances dei contenuti prodotti, per capire se funzionano ed eventualmente per modificare la strategia di comunicazione e il piano editoriale stesso. Gli Analytics di LinkedIn offrono la possibilità di conoscerei:
A questi dati occorre anche aggiungere i risultati più concreti per l’azienda ovvero il numero di nuovi contatti ottenuti e il numero di nuovi clienti acquisiti, i quali si ottengono soprattutto con l’attività di LinkedIn ADS, grazie ai contenuti delle campagne a pagamento.